Installazione

Installazione di un sistema di videosorveglianza

Premessa

In questo documento prendiamo in considerazione le nuove installazioni di impianti di videosorveglianza preferendo la tecnologia IP(1) in quanto la più utilizzata e proiettata alle evoluzioni tecnologiche future. Nel caso di revamping o ampliamenti dell’esistente sistema, ci sono delle tecniche che permettono di integrare parti di impianto analogiche su infrastruttura IP ma non sono oggetto di trattazione in questo documento.

1. tecnologia basata su rete dati con videocamere che generano un segnale video in forma digitalizzata e in
formato pronto per la trasmissione diretta sulla rete, senza necessità di conversione analogico-digitale.

Installazione

Processo di installazione

La società di installazione deve verificare e valutare tutta la documentazione esistente e accertare che le condizioni del sito siano rimaste coerenti con il progetto definitivo.
Qualora venissero individuate variazioni nelle condizioni del sito o nella valutazione del rischio, le prescrizioni operative e i processi di progettazione dell’impianto devono essere rivisti per accertare che la progettazione prevista dell’impianto rispetti le prescrizioni di funzionamento. Qualora ciò non fosse possibile, il processo di progettazione deve essere nuovamente iniziato, utilizzando le nuove condizioni del sito/valutazione del rischio.
Prima di iniziare il lavoro, devono essere considerate tutte le prescrizioni di sicurezza relative. Esse variano in funzione dell’applicazione e possono richiedere apparecchiature particolari per l’installazione.
I lavori di installazione del sistema di videosorveglianza devono essere svolti da tecnici addestrati, a conoscenza delle prescrizioni di installazione del costruttore e delle buone pratiche di settore. Se esistono controlli di conformità corrispondenti, l’installatore deve essere adeguatamente certificato.
Qualsiasi variazione alle piante del sito, ai piani di installazione, ai progetti dell’impianto e/o all’architettura logica dovrebbe essere inclusa e allegata alla documentazione finale e comprendere le autorizzazioni al cambiamento e i registri dei rischi/problemi generati durante il processo di installazione. (EN 62676-4)

Installazione dell’infrastruttura di rete dati e di alimentazione elettrica

Il progetto potrebbe prevedere sia una rete dati fisicamente indipendente dalla rete dati dell’amministrazione (preferibile) sia mista.
In tutti i casi il supporto trasmissivo dei dati può essere in rame, in fibra ottica, radio.
Alcuni apparati è possibile alimentarli direttamente dal cavo di rete (Power Over Ethernet) altri con alimentazione separata proveniente da linea alimentazione 220Vca prelevata secondo progetto. Tutte le linee di alimentazione elettriche vanno protette come da norme CEI 64-8 e la sezione dei conduttori dimensionata in funzione del carico e della lunghezza.
I gradi di protezione (IP) degli involucri (dispositivi, cassette di derivazione, armadi, ecc.) devono essere adatti alla tipologia di installazione e in conformità alle norme CEI EN 60529 e CEI EN 60670-1.

  • Il percorso dei cavi dovrebbe essere progettato in modo che la distanza dagli apparati sia minima e prevista un’espansione futura dell’impianto e di possibili modifiche dell’installazione
  • Se si utilizzassero cavi in fibra ottica, si dovrebbe prevedere almeno tre riparazioni dei cavi nell’arco della durata in servizio dell’impianto. Il raggio di curvatura dovrebbe rientrare nei valori indicati dal costruttore
  • Evitare, se possibile, i cavi aerei. Se ciò non è possibile, l’altezza disponibile dovrebbe consentire l’installazione di fili di sostegno e gli apparati di fissaggio dovrebbero essere conformi alle norme in vigore
  • Se i cavi sono posati all’interno di un condotto interrato, occorre lasciare all’interno di quest’ultimo una sonda di estrazione per scopi di manutenzione
  • I cavi soggetti a deterioramento meccanico e interferenze volontarie dovrebbero essere protetti
  • I cavi che collegano gli apparati di ripresa con brandeggio dovrebbero rimanere sufficientemente flessibili a tutte le temperature ambiente previste
  • Si dovrebbero adottare precauzioni durante l’installazione dei cavi per assicurare che non vi sia penetrazione di umidità
  • Si dovrebbero adottare precauzioni nel caso di installazione di cavi video e di alimentazione attraverso lo stesso condotto
  • I cavi non dovrebbero avere giunzioni. Nel caso risulti indispensabile, l’intervento dovrebbe essere documentato e realizzato usando connettori specifici in una posizione facilmente ispezionabile
  • Tutti i cavi dovrebbero essere etichettati chiaramente su entrambi i terminali, in modo da identificare i punti di partenza e di arrivo del cavo e l’appropriata referenza

Tutti i punti rete dell’impianto dovranno essere certificati secondo lo standard ISO/IEC 11801(2).

2. La certificazione della rete LAN è la verifica della rispondenza del cablaggio agli standard vigenti (Standard internazionale: ISO/IEC 11801; Standard americano: EIA/TIA 568-B.1 e B.2). Per ottenere una rete in grado di lavorare ad 1Gb/s, per esempio, non è sufficiente utilizzare cavi, prese in Cat.6 e apparati da 1Gb/s,  è necessario infatti che la stessa posa dei cavi e le connessioni siano eseguite in maniera adeguata, e l’unico modo per accertarlo è effettuare la certificazione della rete LAN con apposito strumento, certificato e tarato, che fornisca un report con i dati esatti della connessione, in modo tale da verificare la rispondenza esatta agli standard internazionali.

Rilevamento/protezione dalle manomissioni dell’impianto

Il metodo principale per proteggere dalle manomissioni i componenti di un sistema di videosorveglianza è costituito dall’installazione degli stessi in posizione non facilmente raggiungibile.
La telecamera deve essere installata in modo da rendere difficile per un malintenzionato cambiarne il campo visivo. Questo dovrebbe conseguito installandola ad un’altezza idonea, utilizzando un montaggio fisico adeguato ed eventualmente avvalendosi di meccanismi di fissaggio di sicurezza. Inoltre, le interconnessioni (es. cablaggi, antenne) non dovrebbero essere accessibili o poter essere divelte.
Anche gli armadi di campo dovranno essere ubicati in idonea posizione come sopra e nel caso contengano apparati attivi, oltre ad essere chiusi a chiave, dovranno prevedere un sensore che ne segnali alla control room l’apertura.

Alimentazione di emergenza

È opportuno considerare la previsione di gruppi di continuità che assicurino l’operatività del sistema anche in caso di blackout, fortuito o fraudolento, per almeno un’ora. Tale anomalia deve essere trasmessa e gestita da una control room.

Protezione dalle scariche atmosferiche e dalle sovratensioni

Per prevenire il rischio di guasti dovuti a interferenze elettriche/scariche atmosferiche, dovrebbe essere prevista una protezione idonea sia sulle linee 220Vca che su cavi dati PoE unitamente ad idonei punti di messa a terra per le apparecchiature come da prescrizioni.

Montaggio dei componenti

Gli apparati di fissaggio dovrebbero essere conformi alle istruzioni fornite dai costruttori. 

Documentazione

Dovrebbe essere elaborata una documentazione sufficiente per consentire l’identificazione di tutti I cavi, del loro instradamento, tipo e finalità. Il livello di documentazione dipenderà dalla complessità di ogni sistema, ma dovrebbe tuttavia risultare sufficiente per il buon funzionamento, la manutenzione in sicurezza e la futura espansione dell’impianto.
Dovrebbe essere consegnata al proprietario dell’impianto lo schema as-built (come realizzato) dell’impianto.
Qualora vengano apportate modifiche a un’installazione di un sistema CCTV oppure alla sua configurazione, la documentazione va aggiornata e occorre eseguire una verifica sulle parti corrispondenti dell’impianto.
Dovrebbe essere consegnato un manuale di uso del sistema al personale che ha eseguito il programma di formazione previsto dall’installatore e un manuale di manutenzione al personale interno e/o esterno che è stato designato dal proprietario dell’impianto responsabile di questa attività.

Messa in funzione e presa in carico

Prima della presa in carico del sistema nel suo insieme da parte dell’utilizzatore, una persona qualificata dovrebbe compiere una verifica e delle prove comprendenti:

  1. Verifica visiva e funzionale di tutte le parti dell’impianto CCTV. La base di questa verifica funzionale dovrebbe essere la specifica di prova del sistema, messa a punto sulla base delle prescrizioni funzionali e della specifica del sistema stesso
  2. La prova visiva riguarda la conformità delle modalità di installazione alle norme, la qualità funzionale degli apparati e la conformità degli stessi alla specifica di sistema
  3. La prova funzionale verte sul controllo della compatibilità funzionale dei componenti dell’installazione
  4. Conferma che il manuale di istruzioni e la documentazione relativa al sistema sono completi
  5. Specifica delle prestazioni e risultati delle prove funzionali insieme ad un resoconto di verifica firmato
  6. Un programma degli interventi di manutenzione consigliati per il sistema se non è stato firmato un contratto di manutenzione
  7. Se le prescrizioni operative prevedono la necessità di un addestramento, allora il fornitore dovrebbe provvedere alla formazione sufficiente a garantire il buon funzionamento dell’impianto

Manutenzione

Un corretto programma di manutenzione del sistema di videosorveglianza dovrebbe comprendere le seguenti attività:

  • Manutenzione correttiva
  • Manutenzione preventiva
  • Manutenzione evolutiva

Personale

La società incaricata della manutenzione deve avere un numero sufficiente di tecnici dei sistemi di videosorveglianza per mantenere e provvedere all’impianto installato ed in particolare:

  1. Personale direttamente assunto con competenze tecniche adeguate alla realizzazione di sistemi di videosorveglianza compresa l’infrastruttura IP di comunicazione
  2. Personale e mezzi in grado di rispettare i tempi di intervento e risoluzione dei guasti che dovranno essere riportati nel documento d’incarico
  3. Personale direttamente assunto con competenza tecniche adeguate nell’utilizzo di software per la configurazione di tutti gli apparati del sistema 

Manutenzione correttiva

La manutenzione correttiva comporterà l’intervento di riparazione, inclusa la manodopera per l’eventuale sostituzione di elementi fuori uso, nel momento in cui si dovesse verificare un difetto di funzionamento anche di una sola parte costitutiva del sistema. L’intervento di manutenzione correttiva comprende tutto quanto necessario a ripristinare nel minor tempo possibile il normale funzionamento al livello preesistente al guasto. Gli interventi di manutenzione dovranno essere effettuati da personale altamente qualificato e dotato di tutta la necessaria attrezzatura.

  • La struttura dei servizi di emergenza (manutenzione correttiva) deve essere organizzata in modo che, in circostanze normali, il tecnico di videosorveglianza della società sia presente nei locali entro l’intervallo di tempo concordato nel contratto con l’amministrazione
  • Deve essere mantenuto in ogni momento un sistema affidabile di comunicazioni tra la sala controllo, l’acquirente e tutti i tecnici di videosorveglianza
  • Deve essere assicurata la reperibilità di uno o più tecnici di videosorveglianza. Se vi è un solo tecnico di videosorveglianza, ed è già impegnato, deve essere posta in opera una struttura di supporto per rispettare le prescrizioni 
  • II tecnico di videosorveglianza deve determinare la causa di qualsiasi guasto, quindi svolgere una o più delle seguenti funzioni:
  1. Riparare l’impianto di videosorveglianza, lasciandolo pienamente funzionante
  2. Riparare temporaneamente l’impianto di videosorveglianza, salvo approvazione del committente
  3. Scollegare parte dell’impianto con approvazione del committente, ottenendone la firma
  4. In caso di guasto di un impianto di trasmissione video, confermare la condizione e commutare l’impianto su una trasmissione alternativa (se installata). Se il guasto al sistema di videosorveglianza non può essere localizzato o confermato, il tecnico deve scalare le decisioni al personale preposto dell’amministrazione
  • Deve essere redatto un rapporto di tutte le azioni realizzate per la manutenzione correttiva e deve essere ottenuta la firma del committente al quale ne va lasciata copia 
  • Deve essere annotata ogni parte dell’impianto di videosorveglianza scollegata o temporaneamente riparata con l’autorizzazione della committenza e dovrebbe essere stilato un rapporto delle azioni future. La società incaricata deve accertare la messa in opera delle azioni nel più breve tempo possibile, comunque, in conformità al contratto di manutenzione

Manutenzione preventiva

Gli interventi di manutenzione preventiva hanno come obiettivo la prevenzione di anomalie e guasti.
È essenziale che, ove sia stato stipulato un accordo per un servizio di manutenzione, la società abbia la capacità di condurre un programma pianificato di ispezioni di manutenzione preventiva. Si suggerisce una prima verifica durante o prima del dodicesimo mese solare successivo a quello della presa in carico. Successivamente, le ispezioni di manutenzione preventiva (se concordate) devono essere svolte con la frequenza concordata nel contratto con la società. 

Tra le attività di manutenzione preventiva devono essere previste:

  • Verifica con l’appaltante di eventuali segnalazioni di problemi insorti al sistema di videosorveglianza dalla visita precedente
  • Controllo e pulizia dell’involucro esterno delle telecamere
  • Pulizia dell’ottica
  • Verifica della qualità dell’immagine di ogni telecamera sia diurna che notturna
  • Verifica della conformità alle specifiche di tutte le funzioni di comando automatiche e remote della telecamera (es. PTZ, otturatore elettronico, messa a fuoco, tergicristalli, guarnizioni, elementi riscaldanti)
  • Verifica del funzionamento soddisfacente di tutte le interfacce con gli allarmi, compresa la corretta attivazione degli stessi
  • Verifica e taratura degli apparati installati
  • Sostituzione di parti di ricambio e parti soggette ad usura, atte a prevenire e a ridurre i guasti e a mantenere in condizioni di adeguata funzionalità le apparecchiature del sistema
  • Verifica periodica della rispondenza dell’apparecchiatura alle specifiche di funzionamento previste dal costruttore
  • Controllo delle connessioni elettriche e di rete
  • Controllo dei supporti e delle strutture di fissaggio
  • Verifica della comunicazione tra gli apparati
  • Verifica del corretto funzionamento degli apparati
  • Verifica della funzionalità di server e PC client al fine di essere manutenuti in esercizio in conformità alle raccomandazioni e istruzioni del costruttore
  • Controllo del corretto funzionamento delle apparecchiature di protezione
  • Controllo e prova dei dispositivi antimanomissione
  • Controllo dei collegamenti equipotenziali
  • Trascrizione di tutta l’attività in un rapporto d’intervento con evidenza di eventuali anomalie

Manutenzione evolutiva

La manutenzione evolutiva ha lo scopo di ottenere una miglioria funzionale del sistema.
La società incaricata dovrà provvedere ad aggiornare tutti i software/firmware delle telecamere in caso di modifica, sviluppo o rilascio di nuove versioni delle funzionalità o di loro estensioni.
Il manutentore è tenuto a monitorare costantemente il produttore delle telecamere e degli eventuali apparati di rete, circa il rilascio di aggiornamenti (o correzioni di eventuali bug) del software/firmware dei  sistemi inseriti nel contratto di manutenzione e dovrà provvedere all’installazione del nuovo software/firmware sugli apparati interessati.
In questo tipo di manutenzione devono essere incluse tutte le attività relative all’innalzamento della sicurezza in ambito cyber.

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