In questo caso, dato che solitamente non si tratta di aree sottoposte a sorveglianza attiva, non è strettamente necessario disporre di sistemi di analisi video evoluti che generino allarmi immediati. È sempre e comunque consigliato predisporre degli apparati, telecamere e sistemi di registrazione, in grado di gestire la produzione e la memorizzazione di metadati, per poter procedere in seguito ad una analisi forense rapida in post produzione, ovvero su richiesta a seguito di eventi particolari.
Nelle aree in cui si è individuato un livello di rischio elevato, i sistemi di video analisi evoluti diventano un perno fondamentale su cui si snodano tutte le attività di gestione ed eventuale reazione nei confronti di situazioni potenzialmente pericolose. Sostanzialmente si tratta di elevare in termini di numero le analitiche già presenti per il livello medio di rischio e renderli disponibili a dei sistemi intelligenti di analisi situazionale, che tengano in conto dei dati riportati dalle analitiche intelligenti su di un raggio più vasto, e siano di supporto alle autorità competenti alle quali è delegata la gestione degli eventi sul territorio. Anche in questo caso il dimensionamento delle postazioni di controllo e l’interoperabilità delle apparecchiature utilizzate, diventano la chiave di volta per un funzionamento fluido ed efficace di tutto il sistema di video sorveglianza, per cui la necessità di utilizzare apparecchiature che siano conformi agli standard interoperabilità, quali quelli stabiliti da ONVIF, risulta fondamentale per garantire un adeguato livello di risposta a qualsiasi tipo di evento.
In questo caso alcune analitiche attive, a bordo telecamera o a bordo server, possono aiutare ad attivare dei meccanismi di reazione atti a gestire situazioni particolarmente critiche nelle aree individuate. A questo proposito, giusto a livello di riferimento, si possono considerare analitiche basate su Intelligenza Artificiale che permettano, ad esempio, di individuare assembramenti, mezzi che viaggiano in direzione contraria a quella dei sensi di marcia obbligati, mezzi o persone che transitano o sostano in aree a loro interdette, oppure semplicemente che siano in grado di contare e determinare rischi dovuti ad eccessi di affollamento o traffico veicolare. Naturalmente tutti questi dati devono poter essere assemblati in modo opportuno e messi a disposizione degli operatori nelle postazioni di sorveglianza locale ed anche in una eventuale postazione remota.
Solitamente non è richiesta l’accesso alle immagini ed alle registrazioni da parte di enti diversi.
Non è richiesto un monitoraggio continuo delle immagini a cura di un operatore locale, ma le immagini devono comunque essere disponibili in rete su richiesta di una postazione remota.
Si suggerisce un livello di densità d’immagine compresa tra i 25 ed i 63 pixel/metro, con un minimo di 63 Px/m garantiti nei punti indicati come strategici.
> del 25% dell’area, con particolare attenzione ai punti di passaggio strategici, quali incroci e passaggi pedonali.
È necessario prevedere l’accesso alle immagini ed alle registrazioni da parte di enti diversi, di conseguenza devono essere disponibili delle procedure di trasferimento dei flussi e di esportazione di immagini e filmati che garantiscano l’interoperabilità e l’integrità degli stessi tenendo conto della possibilità di interfacciamento con sistemi differenti.
È richiesto un monitoraggio continuo delle immagini a cura di un operatore locale, e le immagini devono sempre essere disponibili in rete su richiesta di una o più postazione remota di controllo.
Si suggerisce un livello di densità d’immagine compresa tra i 63 ed i 250 pixel/metro, con un minimo di 250 Px/m garantiti nei punti indicati come strategici.
> del 40% dell’area, con particolare attenzione alle aree in prossimità dei sistemi di trasporto pubblico, dei locali pubblici e dei luoghi che favoriscono l’aggregazione quali piazze o aree verdi attrezzate, in aggiunta a quanto già evidenziato per il livello moderato.
> del 60% dell’area, restano validi tutti i parametri relativi ai punti di attenzione indicati precedentemente.
Solitamente non è richiesta l’accesso alle immagini ed alle registrazioni da parte di enti diversi, ma devono essere disponibili delle procedure di trasferimento/esportazione di immagini e filmati che garantiscano e l’integrità degli stessi.
Non è richiesto un monitoraggio continuo delle immagini a cura di un operatore locale, ma le immagini devono comunque essere sempre visualizzate, eventualmente in modalità ciclica, almeno da una postazione remota di controllo.
Si suggerisce un livello di densità d’immagine compresa tra i 63 ed i 125 pixel/metro, con un minimo di 125 Px/m garantiti nei punti indicati come strategici.
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La definizione degli obbiettivi da perseguire nelle varie aree di monitoraggio passa attraverso un’accurata analisi dei livelli di rischio propri delle aree stesse. A questo scopo iniziamo col definire i vari livelli di rischio da prendere in considerazione, esaminando quelli che sono gli indicatori più comuni a disposizione delle singole amministrazioni o degli enti preposti.
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